I VERBI
Alcune forme verbali presentano certe vocali con l’accento lungo: la pronuncia delle stesse è leggermente “trascinata”; all’ imperfetto si registrano due forme di uscita della desinenza alla 1a, 2a, 3a persona singolare e alla 3a plurale, usate a seconda di chi parla; permane la doppia forma alla 2a persona plurale.
Un tempo esisteva anche il gerundio, con desinenza in -ön (piandön, ridön, piangendo, ridendo); non è più usato, però si ritrova ancora in qualche proverbio o frase particolare.
Nella casella corrispondente alla seconda persona plurale (viétre) è inserito anche il vói, equivalente del “lei” italiano. Logicamente nei tempi composti con l’ausiliare “essere” il participio passato è al singolare.